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PRIMO • 3()7 ¡1 commercio de’ Fiorentini coll Oriente, come raccogliesi da un discorso da lui composto in Firenze nel 1557 intorno al commercio da istituirsi tra i sudditi del Gran Duca Serenissimo, e le Nazioni Levantine. Era egli ascritto all’Accademia fiorentina, e in essa recitò una’orazione in lode di Lelio Torelli. Quindi di esso si fa menzione nelle Notizie degli Uomini illustri di quell’accademia (p. 2$o, ec.), ove si recano diverse testimonianze degli scrittori di que’ tempi, molto onorevoli al Sassetti, e si aggiugne che Lorenzo Panciatichi canonico fiorentino avea formato il disegno di pubblicarne le opere che mss. si conservano presso il segretario della stessa accademia; ma che l'immatura sua morte non gliel permise. Miglior sorte ha avuta la Relazione che de’ suoi viaggi ci diede il secondo, cioè Francesco Carletti. Il sig. Domenico Maria Manni ne ha scritta la Vita (Calogerà Racc. d Opusc. t. 1, p. a3 i), da cui raccogliamo ch’egli nato nel 1574 apprese da suo padre a viaggiar per terra e per mare, e in età di 18 anni andossene a Siviglia. Due anni appresso tragittò all Indie orientali insieme col padre, cui ebbe il dolor di perdere nel 1598 in Macao. Dopo aver per più anni viaggiato per diverse provincie dell’Asia e dell America e dell Europa, non avendo avuto successo troppo felice ne’ suoi negozii, ritirossi nel 1606 a Firenze sua patria, ove fu per qualche tempo maestro di casa del gran duca Ferdinando, e ove pure finì di vivere, per quanto sembra, poco dopo il 1617. Diversi Ragionamenti egli scrisse sulle cose da