Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/560

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Il6o LIBRO storico si conviene. Ne’ due codici Estensi si lia la dedicatoria dal Panciroli premessa a’ suoi concittadini, e segnata da Padova nel i5oo. In un altro codice veduto dal Guasco ( l. cit. ) vi ha un’altra dedica del poc’anzi nominalo Ercole di lui nipote al duca Cesare d’Este, che dal Guasco medesimo si riferisce, dalla qual si raccoglie clic pensavasi allora di stampar questa Storia. Ma qualunque ragion se ne avesse, nè egli eseguì il suo disegno, nè la Storia del Panciroli è mai venuta alla pubblica luce. Molti ci hanno lasciati luminosi elogi di questo dottissimo uomo, e fra essi io non nominerò che il celebre Heineccio, il quale della vita e delle opere di esso ci ha dato un distinto ragguaglio ( Op. t 3, p. 33^, ec. ed. Gencv. l’jfò ) Cb (*) Tre lettere originali del Panciroli al duca Alfonso 11 Ito io vedute in questo ducale archivio, la prima scritta da Tonno a’ 22 di marzo 1*178, in cui si scusa di aver colà condotto Ercole suo nipote, per poterlo più comodamente educare e istruire, e non già per contravvenire alla legge con cui vietavasi che i sudditi del duca potessero studiare in altra università, fuorché in quella di Ferrara; e si olire nondimeno pronto, quando il duca cosi comandi, a rimandarlo; le altre due da Padova aJ 20 di settembre e al primo di ottobre del i5q2, in cui dopo essersi nella prima scusato perchè non poteva ammettere in sua casa il ligliuolo di un certo Biscia raccomandatogli dal duca, perchè avea già promesso il luogo a due nipoti del Cardinal Lancellotti, si offre poi a riceverlo, avendo questi differita la lor veuuta. Uawi ancora una lettera ilei co. t ulvio Rangone governatore di Reggio, scritta al duca da questa città a’ i3 di settembre del 1682, in cui gli scrive che il Panciroli era quella mattina giunto da forino per passar poscia alla sua cattedra in Padova. Fine della Paute II dll Tomo MI.