Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/106

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ia58 libro pccuniam, libros, liberalissime omnia pollice tur. Avea egli ancora scritta la Vita di Paolo III, di cui fa menzione in una sua lettera Bartolommeo Ricci (Op. t. 2, p. 316) che a lui scrive alcune lettere (ib. p. 298, 303), e altrove ancora ne parla con lode (De Imitat. l. 2). Abbiamo ancora una lettera a lui scritta da Pier Vettori (P. Victor. Epist p. 42), da cui ben si raccoglie in quanta stima lo avesse. Ma questo ottimo cardinale, degno di lunghissima vita, finì di vivere in età di soli quarant anni a’ 17 di luglio del 1553. La morte ne fu compianta da tutti i dotti, e da Paolo Manuzio singolarmente, che in due lettere spiega il gran danno che ne avevan ricevuto gli studi (Lett volg. p. 56, 57), e innanzi al suo Comento dell orazione in favore di Sestio così di esso ragiona: Bernardinus Maffaeus Cardinalis, meus ille in omni niihi vira deflendus Maffaeus, Urbis deliciae, lepor, humanitas, exemplum antiqui officii, flos omnium virturum; is amabat haec studia mirifice, eaque qui bus poterai rebus (poterat autem pluribus) tuehatur et fovebat... et scribebat ipse, ut scis, luculenter et egregie. Le quali ultime parole han forse data occasione ad alcuni di credere che il cardinale avesse scritti Comenti sulle Orazioni di Cicerone. XXIII. Mentre questi dotti scrittori illustravano per tal maniera le antiche medaglie, altri ad altre parti delle antichità romane e greche volgevano i loro studi. I Fasti consolari scoperti in Roma diedero occasione alle fatiche di molti dotti scrittori. Bartolommeo Marliani milanese fu il primo a farne parte al pubblico in Roma