Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/259

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TERZO 1/1*1 fosse in sì alto stato presso un sì gran principe (/- CP- 4^) («). Così continuò il Pigna a vivere in quella corte, occupandosi singolarmente nella sua Storia, fino.a’ \ di novembre del 1075, in cui nella fresca età di quarantacinque anni chiuse i suoi giorni (lì arotti, Difesa degli ScritL ferrar, par. 3, cens. 3). LX. La Storia de1 Principi d liste è l’opera che ha renduto piò celebre il Pigna, sì per le lodi di cui per essa 1’ hanno molti onorato, sì per la taccia che taluno gli ha dato di plagiario del Fallelti. Il primo, anzi l’unico nello spazio di circa due secoli, ad accusarlo fu Giangirolamo Bronzicro clic nella sua opera della Origine c condizione del Polesine, di Rovigo, stampata poi in Venezia nel 1746, dice cbe veramente 1’autor della Storia fu a suo parere il Fallelti, non già il Pigna, e ne reca due pruove. La prima clic Gasparo Sardi nel line della sua Storia accenna che il Fallelti scriveva egli puro la Storia degli Estensi, e ne cita alcune cose clic veggonsi in fatti in quella del Pi gna; l’altra, cbe Niccolò Crasso affermò ad un amico del Bronziero, di aver udito il testamento del Fallelti, con cui raccomandava la sua Storia (a) Nel 1562 il duca Alfonso II donò con suo decreto de’ 17 di febbraio Excellentis doctrins viro insignique. artium et Me di ciane Dodo ri almi que Gymnasii Verravi msis Re format ori Joanni Baplistae Nicolutio cognominato Pigna Civi Per rariae et a Secreti.1 D. Ducis il diritto di esigere dalla provincia dei Frignano, e di rivolgere a suo uso scudi dalla somma di 277 scudi e due terzi, che essa pagava a titolo di fromentaria. Il qual decreto conservasi uel secreto archivio Estense.