Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/288

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144° LIBRO vivesse almeno fino al 1565, in cui pubblicò in Lione Le figure della Biblia illustrate da Stanze Toscane. Il Quadrio afferma (Stor. della Poes. t p. 185) che nella biblioteca dell università di Torino si ha un codice di Enimmi esposti in versi italiani dal Simeoni, e quasi tutti in lode del duca Carlo Emanuele 1 j ¡| che ci proverebbe che il Simeoni vivesse almeno fino al 1580, nel qual anno salì quel principe al trono. Ma nel Catalogo de mss. di quella Biblioteca trovasi bensì registrato (t. 2, p. 43i)» cod. 96) il detto libro d’Enimmi, ma non si dice che ne sia autore il Simeoni. Oltre le opere che ne abbiamo annoverate, di alcune altre ci dà notizia egli stesso, le quali non han mai, ch io sappia, veduta la luce. Così egli accenna di aver pronto un libro sulle Antichità di Lione (Dialogo pio, p. 16), di aver composte alcune Elegie, o Satire, non ancora stampate nel 1560, delle quali ancor reca un saggio (ivip. 119), di aver fatta un'altra opera in cui avea compresa dal Diluvio fino a Ferdinando Imperatore annualmente tutta l historia Romana, et le cose più singolari della Città di Roma (ivi p. 65), ch è probabilmente la stessa di cui egli nella sua apologia dice: Ma che direte voi, vedendo uscire presto fuora abbreviate in due lingue fra 500 figure tutte le cose più notabili di Roma, et dell’ Imperio Romano da Noè sino alla morte di Carlo V Imperadore? Un'altra afferma egli essersi da lui stampata in lingua francese: Sì come io ho più ampiamente discorso nel libro Francese, anchora non tradotto in Toscano, dal mio Cesare