Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/305

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TERZO 14^7 |;, noia del suo esilio, si volse a scriver più libri, e principalmente una Storia generale de suoi tempi, ch'egli avea cominciata dalla guerra di Carlo V contro de Protestanti (in nuncup. Conjurat Jo. Lud. Flisci). Egli erasi già in quel lavoro assai avanzato, quando udito avendo che una parte di esso, in cui egli avea compresa la congiura del Fieschi, la’uccisione di Pier Luigi Farnese e la sedizione di Napoli, cose tutte accadute nel 1547, stava per uscire alla luce per opera di uno che aveane avuta copia, si affrettò e pubblicò egli stesso i detti frammenti, e li diè in luce nel 1571. Essi, dopo altre edizioni, sono stati di nuovo pubblicati dal Grevio (Thes. Antiq. et Hist Ital.) con più altri opuscoli del Foglietta, alcuni de' quali dovean essere parte della medesima Storia, come i quattro libri De sacro /àrdere in Se li ut un, che furono dati alla luce da Paolo di lui fratello, gli opuscoli De Expeditione in Tripolim, De Expeditione pro Orano et in Pignonium, De Expeditione Tunetana, De. Obsidione Melitensi; altri son di diverso argomento, come quello De Ratione scribendae Historiae, a cui appartiene ancora quello De Norma Polybiana, nel quale tratta della similitudine della squadra da Polibio recata per ispiegare la veracità dello storico, quello De Caussis magnitudinis Turcarum Imperii', la descrizione della villa di Tivoli del Cardinal d’Este, il libro delle lodi di Napoli intitolato Bri iman us j e il libro De nonnullis, in quibus Plato ab Aristotele reprehenditur, oltre l'epistola al Cardinal de’ Nobili, e l’orazione per la solennità di Ognissanti da noi già