Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/400

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l55a LIBRO che si dcbbon fuggire; annovera i migliori scrittori che in ciascheduna scienza si possono consultare; e ogni cosa indirizza principalmente a quello ch’era il primario suo scopo, la conversione degli eretici e degl’ infedeli. L'altra grand’opera del Possevino è l Apparatus sacer in tre tomi, da lui pubblicato negli ultimi anni della sua vita. Alcuni altri cataloghi di scrittori ecclesiastici eransi già avuti, e pregevole era fra gli altri quello del Bellarmino. Ma essi eran troppo ristretti e quanto al numero degli autori in quelli indicati, e quanto alle notizie che di essi si davano. Assai più ampia fu l idea del Possevino, nella cui opera più di seimila scrittori si veggono annoverati colla storia delle lor vite, col catalogo delle loro opere, e col giudizio intorno ad esse, ov egli insegna di qual autorità esse siano, quali si possan legger con frutto, quali errori si debbano in esse emendare, ec., e al fine aggiunge un catalogo di codici mss. greci inediti da lui veduti in diverse biblioteche d’Europa. Io so che alcuni criticano severamente l’opera del Possevino, che da essi è spacciato qual plagiario. Ma a provar quest' accusa, conviene indicare quali sieno gli autori ch’ egli ha espilati, senza far di essi menzione, e quali i passi nei quali delle altrui fatiche si è fatto bello; e io non veggo che ciò siasi ancor fatto da alcuno. Dicesi innoltre ch’egli è caduto in gravissimi errori. Nè può negarsi che molti non ne abbia egli commessi nell’ una e nell’ altra delle opere ora accennate; nè era possibile lo schivarli a que tempi, nei’ quali la critica non era ancora