Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/48

Da Wikisource.

2010 LIDRO ila Clemente Vili, ragionano a lungo il coite Mazzucchelli e gli altri scrittori da lui citati, e io rimetto perciò ad essi i miei lettori. Morì in Roma in età di sessantatrè anni nel 1603. Il conte. Mazzucchelli ci ha dato un esatto catalogo di tutto ciò che di lui si ha alle stampe, e deesi solo aggiugnere una lettera latina a’ senatori Leonardo Donato e Lorenzo Priuli, e alcuni versi latini che di fresco ne ha pubblicati il ch. sig. D. Jacopo Morelli (Codices mss. Bibl. Nan. p. 188, 201). Ma da questa non inutile digressione rimettiamoci omai in sentiero, tornando alla serie de’ poeti de’ quali ci ha lasciata memoria l’Arsilli. XII. Un grande elogio fa egli di quel Giano o Giovanni Coricio, a cui onore fu pubblicata la più volte mentovata Raccolta, detta perciò Coriciana. Ma egli era tedesco, e ciò che di lui dovea dirsi, si è già da noi detto ad altra occasione (l. 1, c. 4)- Aurelio Chiarelli Lupi da Spoleti e Pietro Pezzi fiorentino son poscia da lui non brevemente encomiati. Ma di niun di essi io ho più distinte notizie, nè so che cosa alcuna ne abbia veduta la luce. Più degno di tali elogi fu Onorato Fascitelli monaco casinese, che di fatto viene qui esaltato con somme lodi. Le Poesie latine di questo illustre monaco, che per eleganza possono annoverarsi tra le migliori di questo secolo, sono state pubblicate a piè dell’edizion Cominiana di quelle del Sannazzaro; e innanzi ad esse si arrecano le testimonianze di molti scrittori intorno alla vita e alle opere del medesimo, alle quali si possono aggiugnere quelle che ce ne danno