Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/50

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2012 LIBRO di Trento. Rinunciata indi la chiesa, nel cui governo avea provate contraddizioni ed ingiurie che non avrebbe mai dovuto aspettarsi, ritirossi a vivere in Roma, ove morì nel marzo dell an 1564 Io non so chi sia quel Bartolommeo Dapni, o Dafni da Jesi, che dopo il l Fascitelb si celebra dall Arsilli. Più noto è Battista Sanga romano, segretario prima di Giammatteo Giberti, poscia del pontefice Clemente VII, lodato molto dagli scrittori di que tempi, e morto infelicemente di veleno in età giovanile, come si narra dal Muzio in una lettera riportata dal ch. monsignor Buonamici (De cl. Pontif. Epist. Script, p. 224 ec. ed. 1770). Fa poscia l Arsilli un magnifico elogio di Francesco Maria Molza, il quale di fatto nella latina ugualmente che nell italiana poesia è coltissimo ed elegantissimo scrittore. Un certo ' poeta Alessandrino imitator di Catullo, due fratelli Centelli, Gesone e Francesco, siciliani, del secondo de quali ragiona anche il canonico Mongitore (Bibl. sicula, t. 1, p. 212) (a), Giambatista Madalio toscano, Girolamo Angeriano napoletano, rammentato ancora dal conte. Mazzucchelli (Scritt. it. t. 1, par. 2, p. 772), Albineo da Parma e un certo Clelio, dall Arsilli posti nel numero de’ valorosi poeti, non hanno ora tal nome che richiegga da noi più distinta menzione. Ben ella è dovuta a tre altri (a) Un poema di Francesco Centelli De cultu mcllis annidi nei et saccharorum, ins. e diviso in due libri e dedicato a Clemente VII, ha trovato il sig. abate Ma* rini nella libreria Albani (Degli Archiatri ponlìf. t. i, p. a5i).