Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/61

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PRIMO 4y jam olim partæ dignitatis. La fama di cui il Molino godeva e in Italia e oltremonti, era sì grande, che giunse a destare invidia in alcuni, e Marco Trivigiano, gentiluomo per altro saggio e prudente, lo accusò con un foglio stampato di soverchia ambizione; della quale però non potè egli addurre altra pruova, che il concetto in cui era presso tutti il Molino (ivi, p. 95). E frutto di questa stima fu il singolar onore concedutogli in Leyden, quando egli venne a morire in Venezia a’ 17 di novembre del 1635,in età di 62 anni; perciocchè Marco Zuerio Boxhornio ne recitò pubblicamente l’orazion funebre, la quale poscia fu ivi l’anno seguente data alle stampe. Nè meno fu pianta in Italia la morte di questo grand’uomo; e Ottavio Ferrari, fra. gli altri, in una sua lettera, rimirò f italiana letteratura priva omai di protezione e d’appoggio dopo la morte del Molino, di cui dice clic era allora il solo che ne sostenesse ancora gloriosamente la fama (Oct. Ferrar. Op. varia, Patav. 1668, p. 399). Il corpo ne fu sepolto in S. Stefano con un’onorevole iscrizione stesa secondo il gusto di quell’età , ma in cui si loda il Molino, perchè in conservanda Reip. majestate provehendaque litterarum gloria numquam quievit (Sansov. Venezia, colle giunte del Martinioni, p. 133). XIII. L’anno precedente alla morte del Molino fu l’ultimissimo della vita di Giambalista dì < Lorenzo di Federigo Strozzi patrizio fiorentino, il quale non minor nome ottenne a Firenze, che quegli a Venezia, per la generosa sua magnificenza a pro delle lettere. Noi ne abbiala Tikaboschi, Voi. XIV, 4 XIII. « Slrocu.