Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/74

Da Wikisource.

VI Allre umtriiiliiollv Ha. 62 LIBRO seguente, e l’orto botanico, a cui poscia fu aggiunto il teatro anatomico, sei nuove cattedre istituì, e accrebbe gli stipendii de’ professori j e avendo in tal modo quasi rinnovata quella università, ne fece nel novembre del 1660 la solenne dedicazione. Clemente IX, per accrescere nuovo onore alla Sapienza romana , e per regolar saggiamente gli studi di quella città, ordinò nel 1668 che niuno potesse in Roma tener pubblica scuola, se dal rettore della Sapienza non fosse stato prima approvato. E finalmente, perchè il concorso a quelle scuole fosse maggiore, il pontefice Innocenzo XII vietò a chiunque si fosse il leggere in Roma parte alcuna della civile e della ecclesiastica giurisprudenza , volendo che a’ soli professori della Sapienza fosse ciò riserbato. VI. L i regale munificenza di cui diè tanti saggi il duca di Savoia Carlo Emanuele I, singolarmente nel proteggere e nel ricompensare gli studi, non ci lascia dubitare che alla sua università di Torino non ne facesse ei provare magnanimi effetti. Nondimeno non ne abbiamo, o a me almeno non è avvenuto di ritrovarne, espresse testimonianze. Due altre università ci si fanno innanzi, una in questo secolo aperta, f altra rinnovata. La prima è quella di Modena , che dal duca Francesco II fu istituita , e nel cui aprimento nel 1683 il celebre dottor Bernardino Ramazzini recitò f orazione che si ha alle stampe. Essa non pretese allora di gareggiare colle università più illustri d’Italia. L* ora tur nondimeno parve presago che sarebbe venuto un giorno in cui anche alle straniere 1