Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/187

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TERZO 711 XIX. I poemi finor mentovati, appena possono aver questo nome , perchè le leggi ad essi prescritte non vi si veggono esattamente osservate. E se noi andiamo in cerca di poemi epici, o ancor romanzeschi, che per una parte sieno scritti secondo le regole, e abbian per l’altra quella nobiltà di stile che lor si conviene , peneremo a trovarne nel corso di questo secolo. Que’ del Chiabrera da noi già accennati , e la Croce racquistata di Francesco Bracciolini, di cui diremo tra poco, sono i migliori che in questo secolo si vedessero^ ma pure sono ben lungi dal potere uguagliarsi a que’ dell’Ariosto e del Tasso. Dell’Adone del Marini, del Mondo nuovo dello Stigliani e del Mondo creato del Murtola si è già detto poc1 anzi. Ansaldo Ceba genovese, nato nel 1!>65 e morto nel i(>23, fu poeta fecondo di molte rime , e anche due poemi eroici divolgò intitolati l’Ester e il Furio Camillo. Ma, come osserva il Crescimbeni (Stor. della volg. Poes. p. 152, ec.), ei fu più felice nel dare i precetti del poema epico in un trattato che su ciò scrisse, che nell1 eseguirli. Di lui si può vedere il non breve elogio fattone dall1 Eritreo (Pinacoth. pars 3, n. 3o) (a). Questo autore parla (a) Fra le opere del Ceba merita di essere rammentata la traduzione dei Caratteri morali di Teofrasto , da lui ancora con copiose note illustrati, stampata in Genova nel 1620. Di essa ragiona singolarmente il ch. sig. abate Gio. Cristofano Amaduzzi nella erudita prefazione premessa a’ due Capi anecdoti di Teofrasto da lui pubblicati, e dal celebre sig. Bodoni con edizione magnifica stampati in Parma nel 1786, ove ambe - # XIX. Scrittori «li piicini eroici.