Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/89

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TERZO 6l3 sombra proprio di un uomo di ottimo gusto. E quella fra le altre in cui egli ci offre diversi componimenti poetici da sè composti a imitazion dello stile de’ più celebri poeti latini eroici, cioè di Lucano, di Lucrezio, di (Claudiano, di Ovidio, di Stazio, di Virgilio, a me par tale, che niuno abbia mai sì felicemente eseguito una sì varia e sì difiìcile imitazione di sì diverse maniere di stile. Ma vegniam ormai alle due Storie. XXVI. Esse cominciarono ad uscir in pubblico quasi al tempo medesimo , perciocchè la prima decade del P. Strada, con cui conduce la storia dalla morte di Carlo V fino all1 anno i5-3, fu stampata in Roma nel 1632, ma la seconda, con cui arriva sino al 1590, non venne a luce che nel 1647 , nè più oltre ei si avanzò j e il lavoro di esso fu poscia continuato , ma con successo non ugualmente felice, dal P. Guglielmo Don dini bolognese e dal P. Angiolo Galluzzi maceratese, ambedue Gesuiti, il primo de’ quali descrisse le imprese di. Alessandro Farnese fatte in Francia, il secondo la continuazione della guerra di Fiandra dalla morte del Farnese fino al i(ioi). La parte I di quella del Cardinal Bentivoglio, che dal 1559) si avanza fino al 1578, fu pubblicata nello stesso anno 1632. Quattro anni appresso uscì la seconda che giunse al 1593, e poscia nel 1639) la terza, con cui s’innoltra sino alla tregua del 1609. Frattanto tra ’l pubblicarsi della prima e della seconda decade del P. Strada , il Cardinal Bentivoglio nel i(>42 prese a scrivere le sue Memorie, e facendo in esse menzione XXV. Loro Sii rif p loro t arai (ere.