Pagina:Tiraboschi - Vita del conte d. Fulvio Testi, Modena, Società tipografica, 1780.djvu/140

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128 Vita del Conte

entro il termine prescritto tornossene a Roma, e che il Duca fatto chiudere il Testi in Fortezza, ivi poscia lo fece svenare. Nel qual racconto oltre il gravissimo errore di nominare il Duca Alfonso invece di Francesco I., e di anticipare la parentela della Casa d’Este co’ Barberini, che non si fece che nel 1654, e oltre le inverisomiglianze, di cui è pieno per ogni parte, basta osservare per conoscerne la falsità, che l’occulto tentativo fatto, come si credette, dal Duca Francesco I. per sorprender Ferrara, fu nel Novembre del 1642. cioè tre anni e più innanzi alla caduta del Testi, intorno a che si può vedere il racconto che ne fa a lungo il Siri1.

Che direm noi del Quadrio? Egli con ammirabile sicurezza, ma senza citarne alcun fondamento, racconta2, che la Canzon del Testi, che comincia: Ruscelletto orgoglioso, fu la cagione di sua rovina; perciocchè coloro ch’egli avea preteso di tacciare sotto quell’allegorico componimento fattine accorti dagli emoli di esso Conte, per contraccambiarlo palesarono la sua infedeltà al Duca di lui Sovrano. Ciò condusse questo povero Poeta a lasciar la testa sotto il Carnefice, il che accadde privatamente in Rubbiera a’ 28. di Agosto del 1646. Io non credo certo, che il Quadrio, quando così scriveva, sapesse contro chi fosse diretta quella celebre Canzone del Testi, il cui soggetto è stato finora un mistero.

  1. Mercurio T. II. p. 1634.
  2. Storia della Poes. T. II. p. 314.