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52 P. I. Cap. III. Malattie del Grano.


76. Nel mese di aprile fatali sono le brine per li frutti, sopra tutto se sono seguite bruscamente dal sole: tal fu la brinata dei 14. aprile 1765. in Toscana, che il Sig. Targioni descrive e deplora tanto: a 4. ore della mattina, al levar della luna, successe questo disastro: si levò una nebbia, che poscia ricadendo si gelò; uscì il sole, e alle 6. ore il male era fatto.

77. È dunque da temere anche per le nebbie, sopra tutto se sono grasse e puzzolenti; anche le rugiade sorprese dal sole producono la mellata. Come nella mescolanza di tutte queste meteore, pioggie, freddo, nebbie, che succedono al fin della primavera, si genera la ruggine, e le altre malattie del grano, è a proposito dirne una parola.

§. V. Digressione sopra la Ruggine, e l’altre malattie del grano.

78. I Francesi, e gli autori che hanno scritto ex professo di questa materia, distinguono molte specie di malattie ne’ grani. In questo paese non se ne conosce che due generi: 1° la Ruggine, per cuì s’intende tutto ciò che ristringe, o vuota i grani; 2° il Carbone quando i grani non contengono che una polvere nera.

79. Gli antichi, e il comune degli uomini fino al presente, attribuiscono la prima malattia, vale a dire la consunzione del grano, alla fermentazione della terra, a delle fumane, rugiade, pioggie, calde e salse, a nebbie mescolate di esalazioni, che cadono su i seminati, a venti brugianti eċ.

80. Galileo ne diede una spiegazione da Matematico, in questa maniera: quando una nebbia, una rugiada, una pioggietta stillante, ha lasciato una quantità di picciolissime goccioline sopra le foglie ed i frutti, se il sole esce all’improviso, queste goccio-


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