Pagina:Tommaseo, Niccolò – Memorie poetiche, 1964 – BEIC 1943733.djvu/9

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L’AUTORE A CHI L’AMA


A voi che l’amate, e a voi che siete disposti ad amare un’anima amica del bello cioè del vero compreso con affetto, l’autore intitola questo libro. Parlare tanto di sé, razzolare ne’ vecchi fogli per trarne qualche verso o concetto da presentarvi, sarebbe vanitá troppa se non avesse il suo fine. Ma dal narrare come l’ingegno mio si venisse svolgendo, e quali agevolezze rincontrasse per via, quali ostacoli, credo che qualche lume possa agli scrittori novelli venire, e qualche conforto. Che se un pensier solo non inutile, un solo non ignobile affetto quest’opera fruttasse, o buoni, pure ad uno di voi, non sarebbe perduta. Di sole le cose che riguardano l’educazione dell’ingegno è parlato qui; del cuore, tanto quanto valse piú direttamente ad ampliare le vie dell’ingegno. Molti di coloro che mi giovarono e piacquero molte volte rammenterò; coloro che mi dispiacquero, mai. Voglian essi rimeritarmi di pari silenzio: e quest’avviso ricevano espresso in versi ch’io scrivevo giá innanzi il diciassettesim’anno compiuto:


Si quis, dum praesens palpat, me vellicat absens,
Nil moveor...
At si quis coram velit esse dicaculus, ille
Praecaveat…


Ma forse da avverare questa minaccia io non avrò né pazienza né tempo assai, né assai, non so s’io mi dica, modestia od orgoglio. Di ciò non più. E a voi che m’amate rivolgo il discorso.