Pagina:Tommaso Moro.djvu/28

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Nel concetto di tutti ambirei fama

Di pacificatrice e di sincera
De’ buoni amica! Da te stassi, Arrigo,
Che questa nobil fama Anna gioisca.
Il vuoi tu, signor mio? Sì; l’occhio tuo
Di tenerezza brilla; a me trionfo
Quegli sguardi promettono.
CROMWELL
Signore.....
ARRIGO
Sentenza oggi di morte io non soscrivo.
La prova ch’Anna mi propon s’adempia.
Vanne, o Cromwello, a Moro. A lui palesa
Che pel vescovo reo pregar clemenza
La regina degnò. Digli che pronto
Sono a sottrar dalla mannaja il capo
Di quel fellon, solo ad un patto.
CROMWELL
Quale?
ARRIGO
Che Moro giuri alla riforma ossequio,
E il mio divorzio e le mie nozze approvi.
ANNA
O me felice! Amata io son da Arrigo.
(Parte col re.)
CROMWELL
Insensata! Che fia di lei, di noi,
Se un mortal qual è Moro in grazia torna?
(Parte.)