Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/201

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capo xxix. 189

tazione, o mitigarne la forza, acciocchè io non ne sia vinto del tutto; siccome e per l’addietro hai meco adoperato più volte, o Iddio mio o misericordia mia. Or quanto è a me più difficile, tanto è più facile a te questa mutazion della tua destra, o Dio eccelso.


CAPO XXX.


Del domandare l’ajuto divino, e della fiducia

di ricoverare la grazia.


1. Figliuolo, io son il Signore, che consola nel tempo della tribolazione. e tu vieni a me, quando non ti senti aver bene. Quest’è che sommamente impedisce la consolazione celeste, che troppo tardi tu ti volgi a pregare. Imperciocchè avanti che tu intentamente mi preghi, vai frattanto procacciando molti conforti, e nelle cose esteriori prendi ricreazione. E di ciò nasce, che poco tutte queste cose ti giovino, finchè tu non senta per prova, che io solo son quegli che salvo coloro che sperano in me;

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