Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/318

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306 libro iv.

Messa, o nella Comunione. Se l’uomo faccia quello ch’è in sè, e pentasi in verità; quante volte per aver grazia e perdono ne verrà a me, vivo io (dice il Signore); il quale non voglio la morte del peccatore, ma sì ch’egli torni a penitenza e che viva; de’ suoi peccati non ricorderommi più avanti, ma tutti gli saranno rimessi.


CAPO VIII.


Dell’oblazione di Cristo in Croce,

e della propria rassegnazione.


PAROLE DEL DILETTO.


1. Siccome io con le mani distese in croce, e col corpo nudo ho offerto volontariamente me stesso a Dio Padre per li tuoi peccati, per forma che niente rimase in me che tutto io non avessi dato in sagrifizio per la tua riconciliazione con Dio; così a te è dovuto di offerire spontaneamente ogni dì nella Messa in pura e santa oblazione te stesso a me con tutte le tue potenze ed affetti, quanto più di cuore tu sai. Or che più ricerco io