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amministrazione dello stato 113

la loro denominazione dal luogo in cui l’ispettore ed i capi-guardie risiedono. Un ingegnere, ispettore di prima classe, risiede in Torino.

Amministrazione centrale delle R. Zecche (Via della Zecca, 10). — Fu instituita con regie patenti 23 dicembre 1822, ed è incaricata, sotto la dipendenza del ministro delle finanze, di vegliare al buon andamento del servizio monetario, del saggio e marchio dei lavori d’oro e d’argento, della fabhricazione e stampa delle monete e medaglie; della formazione dei punzoni e conii; propone al ministero di finanze le rettificazioni che possono occorrere nella tariffa delle monete in corso ne’R. Stati, ed i regolamenti e le disposizioni generali o speciali che crede utili sia in fatto di monetazione, che relativamente ai saggi ed al marchio degli oggetti d’oro e di argento.

Amministrazione del debito pubblico (Via Bogino, 10 palazzo del già Collegio delle Provincie). — È composta d’un consiglio generale di 40 membri, oltre quelli componenti la direzione generale; il qual consiglio si raduna ordinariamente il 15 di febbraio; straordinariamente all’occorrenza con regia autorizzazione e delibera sul rendimento de’conti annuali, e su tutti gli oggetti di massima e d’interesse generale relativi al debito pubblico inscritto. Vi sono inoltre: un consiglio ordinario di 9 membri, che si raduna almeno una volta al mese e prende cognizione della situazione dei conti e delibera le spese di ufficio; una direzione generale, incaricata dell’eseguimento di tutto ciò elle riflette l’ordinaria amministrazione del debito pubblico; un regio commissario che veglia sulle operazioni della medesima. Ogni domanda è presentata alla segreteria generale. Le carte si distribuiscono alle parti dalla sezione dell’archivio. Il direttore generale dà udienza alle ore d’uffizio.

Debito pubblico. — I1 debito pubblico del Piemonte è ripartito in tre classi, cioè; 1° debito perpetuo; 2° debito redimibile; 3° debito vitalizio.

Il debito perpetuo fu creato con regio editto 24 dicembre 1819 a favore delle manimorte, comunità, opere pie ed altre aventi causa perpetua a carico delle finanze. Il capitale fu ragguagliato in ragione del 100 per 5 di rendita liquidata a carico dello Stato.

Il debito redimibile è di due specie. La prima alla ragione del 5 per cento ripartita in cedole, altre nominative, altre al portatore, in parte permutabili le une nelle altre, d’importo vario che da 1.2 di rendita (legge 16 novemb. 1848) può per alcune categorie salire a qualunque somma. Per l’ammortizzazione di questo debito è stanziato un fondo annuo cor-