Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/153

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silenzi d’amore. 145

nelle ore solitarie e lente della lontananza, esaltava la fantasia innamorata, che ne riscaldava, coll’intensità del desiderio, la muta eloquenza.

Un giorno qualcuno propose una gita sui somarelli; Fausto mise un grande impegno nel combinarla, se ne entusiasmò addirittura. Gli pareva che la campagna, l’allegria della circostanza, gli avrebbero fornita l’occasione di isolarsi colla contessa un po’ a lungo, di parlare con calma, senza soggezione.

Non aveva il proposito di precipitarsi a’ suoi piedi come faceva nei melodrammi nella sua qualità di tenore. Anzi, appunto perchè era un cantante, s’impuntiva a non far nulla di melodrammatico, e per evitare ogni atteggiamento teatrale, si mostrava prosaico fino all’affettazione. Ma nella sua anima d’artista sentiva potentemente la poesia della vita.