Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/44

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36 il curare.

tollerasse. Eravamo in tre a disputarci le sue grazie, tutti e tre studenti di medicina.

“Uno de’ miei rivali era un certo Turiddu, figlio d’un emigrato, al quale il Governo aveva permesso da poco tempo di rimpatriare, e che, durante l’esilio, aveva cominciati gli studi universitarî a Parigi.

“Era un buon giovine, di modi aperti, leale, buon patriota; ma quando entrava a parlare dei grandi scienziati francesi, dei loro studi, delle loro scoperte, non la finiva più. Nominava Velpéau, Nélaton, Ricord, come fossero stati suoi colleghi. Aveva frequentate le lezioni di Claude Bernard, e lo considerava, come era realmente del resto, un luminare della scienza. Tutto questo però, e neppure la rivalità in amore, non c’impediva d’essere buoni amici.