Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/40

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E sua moglie ha fatto crollare tutto quell’edificio.

Ora non avrò più chi mi appoggi. La mia opera è un lavoro inutile. C’erano là alcuni critici musicali, che ridevano sotto i baffi mentre mi stringevano la mano. A quest’ora sono persuasi che sono un ignorante, che non so neppure sonare un pezzo che ogni buon dilettante eseguisce. Figurati come accoglierebbero l’annuncio d’un’opera mia!

Ormai la mia esistenza non ha altro appoggio che i miei scolari. Cinque lire al giorno. «Questo di tanta speme oggi mi resta».

Augusto.

VII.

Leonardo ad Augusto

Perchè non mi scrivi più? Quindici giorni di silenzio; non so che pensare. Non hai ricevuta la mia lettera?

Dopo tanti scrupoli che avevi per non potermi scrivere letteralmente tutto, sei riuscito, a forza di eliminare, a non scrivermi più nulla.

Io spero che non sarai preoccupato di inezie, di bigliettini più o meno amorosi, di un saluto freddo, d’un’occhiata risentita, delle tue solite suscettività esagerate. Spero che avrai dato retta a’ miei consigli, e ti sarai rimesso di proposito al tuo Re Lear.

È necessario che tu lavori, che ti faccia una posizione. Agli amori devi aspettare a pensarci più tardi; e, sopra tutto, dovrai pensarci senza lasciarti trasportare dalla tua disgraziata esaltazione che rasenta la pazzia.