Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/512

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ubbidito al Manzoni. Sento con piacere ch’egli è tutto addosso alla storia della lingua, che vuol dire ch’egli è uscito intero da tante disgrazie. S’egli mai venisse a Genova, vuo’ andare a vederlo questa estate, perchè so ch’egli ha caro discorrere della lingua con un fiorentino. Almeno si parrà buoni a qualche cosa!» — il Tommaseo, questa volta pur troppo bene informato, rispondeva il 14 marzo: «Se il Manzoni va a Genova, andate a trovarlo; parlategli anco di me. E tutte le volte che gli parlate, dite tra voi: quest’è uno de’ più nobili e de’ più sacri momenti della mia vita. L’Azeglio si rimarita; e piglia la vedova Blondel, della quale la Giulietta dicono fosse gelosa. Miserie!». E la marchesa Arconati, il 26 di quel mese, scriveva da Bonn a miss Clarke:

Mon jugement sur Azeglio n’est pas libre, parce que le peu de regrets qu’il témoigne m’indigne. Cependant il me parait aimable, mais je l’ai si peu vu! M.me Manzoni m’a parlé de ce qu’on disait qu’il allait épouser M.me Blondel, mais elle n’on croit rien. Comme on les voit souvent ensemble, on a imaginé ce mariage. Je crois que voilà tout ce qu’il y a...

No, no, c’era dell’altro; e i pettegolezzi non eran questa volta malignazioni! Il 28 agosto, sempre da Bonn, l’Arconati riscrive:

...Les Manzoni ont une nouvelle douleur. Le gendre épouse véritablement la veuve Blondel, et aussitôt qu’il aura reçu les dispenses nécessaires. Cela leur déchire lo cœur, et il ya, outre tout le reste, un manque d’égards envers eux, impardonnable. Donna Giulia me disait qu’elle ne croyait pas à la possibilité de ce mariage, mais elle était offensée qu’on pût seulement le supposer. C’est celle qui en souffrira le plus. Elle adorait Julie. Et puis est-ce que ce prompt mariage, que l’amour a précédé de quelque temps, ne fait pas soupçonner que cette pauvre Julie n’avait jamais été chérie?

Povera donna Giulia, nulla le sarebbe stato risparmiato! E alla cognata Antonietta Beccaria si vedeva costretta a scrivere, il 15 settembre, da Brusuglio:

...L’ultimo sacrificio ha avuto il suo compimento: la mia povera innocente e tanto diletta Alessandrina non è più con noi! Tutto è finito; non se ne parli più, perchè sono costretta a dire che non sono più in istato di sopportare ancora nuove conseguenze di un tristissimo passato e del pari tristo presente.

E il 7 ottobre il Tommaseo scriveva al Cantù, da Parigi: