Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/137

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98 ESCHILO

corifeo
Troppo, o madre, sbigottirti non vogliam coi detti nostri,
né che troppo imbaldanzisca. Fa’ che ai Superi ti prostri,
a implorar che spersi mandino da te lungi i tristi auspici,
ed i buoni per te avverino, pel tuo figlio, per gli amici
tutti quanti, e per la patria. Versa quindi libamenti
alla terra ed ai defunti. E rivolgi preci ardenti
allo sposo visto in sogno, che dai baratri del suolo
ogni bene ai rai del giorno per te mandi e pel figliuolo,
e sotterra il mal trattenga, fra le tenebre nascosto.
Questo a te consiglia l’animo mio, presago e al ben disposto.
E che l’esito a ogni modo seguirà prossimo io stimo.
atossa
Buon volere, o tu che interprete dei miei sogni fosti primo,
t’ispirò questo responso pei miei tetti, per mio figlio.
Abbia dunque esito il bene. Come suona il tuo consiglio,
sacrifici ai cari estinti offriremo ed agli Dei,
quindi a casa torneremo. Questo poi saper vorrei:
in qual parte della terra leva Atene le sue mura?
corifeo
Lungi molto, verso i luoghi dove il sol cade e s’oscura.
atossa
Perché tanto bramò Serse di predar questa città?
corifeo
Se l’espugna, tutta l’Ellade ai suoi cenni obbedirà.