Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/237

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198 ESCHILO


Strofe II
Quando, con mutua strage,
con mutuo scempio, essi trafitti cadano,
e sorbito abbia la terrestre polvere
il sangue sparso in livida compage,
chi mai riscatto, espïazione, porgere
potrebbe? Ahi, nuovi della casa affanni,
commisti a quelli antichi ormai negli anni!

Antistrofe II
Parlo del fallo antico
di Laio, a cui seguia la pena súbita,
ma su la terza stirpe ancora indugia.
Il Nume Apollo a lui, dall’umbilico
della terra, ove surge il pitio oracolo,
tre volte ripetea che la città,
se muoia orbo di prole, ei salverà.

Strofe III
Ma degli amici alle parole improvvide
cede’ poi vinto, e al suo fatal destino
diede la vita: ad Èdipo,
che fu del genitor suo l’assassino,
che il campo seminando ond’ebbe origine,
una progenie a sanguinosi eventi
sacra die’ a luce: insania
i due consorti strinse, ambi dementi.