Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/342

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PROMETEO LEGATO 303

di sapere alcunché? Non v’ha tormento,
artificio non v’ha, con cui m’induca
Giove a parlar, se non allenti prima
questi ceppi d’obbrobrio. Ed ora piombi
su me la vampa sfavillante, e tutto
con turbini di bianche ali di neve
mischi e travolga, e con inferni tuoni:
nulla di ciò mi piegherà, ch’io sveli
perché fatale è che dal soglio ei piombi.
ermete
Vedi or se ciò che dici util ti sembra.
prometeo
Tutto ho già visto, ponderato ho tutto.
ermete
Sforzati, o tristo, sforzati una volta
di fare senno, alle sciagure innanzi.
prometeo
Invan mi tedî: un sordo flutto esorti.
Non ti venga l’idea ch’io, pei disegni
di Zeus sgomento, reso pari a femmina,
l’aborrito nemico molcir tenti
con le mani supine, a mo’ di donna,
ch’egli mi sciolga! Oh!, ne son lungi assai!