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d’Ellade è l’uso, per gittarlo a prora,
e il ferro in pugno, a compiere pel morto
il sacrificio, ognun non stringerà?
E al suo comando, quelli si lanciarono,
afferrarono il toro, e lo deposero
fra i banchi della nave. E Menelao,
carezzandogli il capo e la cervice,
lo indusse a entrare nella nave. E infine,
quando il carico fu tutto compiuto,
posti sui gradi della scala i piedi
dai mallèoli belli, Elena ai banchi
sede’ nel mezzo, e Menelao, che vivo
a parole non era, a lei daccanto.
Gli altri, alla dritta ed alla manca sponda,
sedeano accanto ai rematori, un uomo
presso ad un uomo, e nascondeano spade
sotto i mantelli; e il grido, ecco, del còmito
udimmo, e l’onde fûr tutte uno strepito.
E quando già né troppo lungi, né
troppo eravam presso alla terra, disse
il timoniere: «Navigar dobbiamo
ancora innanzi, o stranïero, o basta?
Ché della nave a te spetta il comando».
E quegli disse: «Basta». E il ferro in pugno
strinse, ed a prora mosse, e lí piantato,
per uccidere il toro, alcun dei morti
non ricordò, bensí, sgozzando il toro
cosí pregò: «Posídone, marino
Dio del pelago, e voi, caste figliuole
di Nerèo, me da questa terra insieme
con la mia sposa conducete illeso
alle spiagge di Nauplia». E zampillarono
rivi di sangue in mar, fausto presagio