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100 SOFOCLE 1464-1490

ne aveano parte, oh!, cura abbi di queste!
1465E lascia ch’io con queste man’ le tocchi,
che le sciagure mie con esse lacrimi.
O buon Signore,
o pianta di buon seme, oh!, ch’io le tocchi,
e averle mi parrà, come vedessi.
1470Che dico?
Non odo forse, o Dio, non odo piangere
le mie dilette? Per pietà, Creonte,
l’amor mio, le mie figlie, ah!, qui mandate.
M’appongo al vero?
creonte
1475Ti apponi al vero. Io qui venir le feci,
sapendo quanto erano a te dilette.
edipo
Sii tu felice! E te migliore un Dèmone
che il mio non fu, per tal grazia protegga.
Figlie mie, dove siete? Oh, qui venite,
1480a queste mie mani fraterne: queste
alle pupille, che luceano fulgide,
del padre vostro, tale strazio inflissero:
ché me, né vidi, né sentore io n’ebbi,
me padre rese il grembo ond’ebbi vita.
1485E per voi piango: e guardar non vi so,
pensando il resto dell’amara vita
che trascorrer fra gli uomini dovrete.
A che convegni cittadini andrete?
A quali feste, che poi non dobbiate,
1490invece che gioir, tornare in pianto?