Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/198

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1140-1166 EDIPO A COLONO 195

1140d’Eèa33 coi puledri fuggendo,
o sui carri che a gara si lanciano?
Vinti saranno: è il Marte di nostro suol tremendo,
è tremendo il valore dei Tesèidi. Ogni morso
manda lampi, le redini abbandonando al corso,
1145velocemente l’impeto
dei guerrier’ si sferra
che Atena equestre e il Dio del mare onorano
che sommuove la terra.

Strofe II
Pugnano già? Si accingono?
1150Mi dice il cuor che certo
avrà presto l’angoscia delle due suore un termine
che per un consanguineo tanto tanto han sofferto.
Profeta oggi sarò d’agoni prosperi:
compierà Giove, compierà l’evento.
1155Deh, fossi io pur colomba, ala di turbine,
deh, mi trovassi su l’etèree nuvole,
per volger l’occhio mio su quel cimento!

Antistrofe II
Giove, che tutti dòmini
gli Dei, che tutto vedi,
1160ai principi di questo suol che all’agguato muovono,
buona preda e vigore trionfal tu concedi.
E Atena santa invoco, e Apollo cupido
di cacce, e la sorella sua, che al corso
le cerve insegue rapide
1165variopinte, che ad Atene rechino
e ai cittadini un duplice soccorso.