Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/298

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835-845 ANTIGONE 295

emone
835E sia, morrà; ma non morrà già sola.
creonte
A tanto arriva l'ardir tuo? Minacci?
emone
Minaccia è forse opporsi alla stoltezza?
creonte
Non cianciar più: sei schiavo d’una femmina!
emone
Vuoi parlar solo, e che niun ti risponda?
creonte
840Tu, pazzo, vuoi curarmi? Ah, dovrai piangere!
emone
Te direi pazzo, non mi fossi padre!
creonte
Davvero? Ah! per l’Olimpo, a te l’ingiurie
pro’ non faranno, sappilo. — Recate
qui l’odïosa femmina: morire
845deve innanzi al suo sposo, al fianco suo.