Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/318

Da Wikisource.

ANTIGONE 315

creonte
Faccio forza al cuor mio, m’induco all'opera:
1210sconvien contro il destino un’ardua pugna.
corifeo
Or va’, compila, ad altri non rimetterla.
creonte
Andrò senza piú indugio. — Orvia, miei servi,
e presenti ed assenti, in pugno l’asce
stringete, e al poggio andate. Ed io, poiché
1215il mio disegno fu cosí travolto,
io stesso, a scioglier ciò che avvinsi, andrò.
Temo che il meglio sia vivere illeso,
serbando ognor le costumanze avite.
Esce in fretta coi suoi seguaci.