Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/58

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760-778 EDIPO RE 55

giocasta
760No no! Dal di’ ch’ei fu tornato, e vide
che, spento Laio, il poter tu reggevi,
baciandomi le mani, ei mi pregò
che lo mandassi a pascere le greggi
nei campi, sí che quanto era possibile
765lungi da Tebe egli vivesse. Ed io
lo mandai: ché diritto avea quell’uomo,
sebbene servo, a questa e a maggior grazia.
edipo
Non c’è modo che a noi súbito venga?
giocasta
V’è, certo. Ma perché questa tua brama?
edipo
770O donna, temo d’aver troppo detta
la ragione per cui voglio vederlo.
giocasta
Presto verrà: ma degna sono anch’io
d’udir la causa del tuo cruccio, o re!
edipo
Priva non ne sarai, poi che a sí misera
775attesa io giunsi. In simile sciagura,
a chi, meglio che a te, parlar potrei?
Pòlibo di Corinto fu mio padre.
Mèrope Doria madre mia. Fra tutti