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I SATIRI ALLA CACCIA 213

quanti per l’appunto antiche notizie ne assegnano al dramma satiresco1; e con Sileno facevano la dozzina. Mentre gli attori principali sono uomini maturi, questi satirelli che formano il coro son giovanissimi. Non indossano altro vestimento che un paio di mutandine pelose, ornate sul di dietro della solita coda equina2. Del resto sono ignudi, ed uno (a destra) non ha ancora lasciate le sue vesti: forse questi coreuti non erano professionisti, e la rappresentazione eternata nel nostro vaso fu speciale ed insigne. Tutti meno uno hanno in mano la maschera satiresca: uno se l’è già adattata al viso, e già ballonzola. Tutte le maschere rappresentano satiri barbuti, di mezza età. Polluce distingue parecchie specie di satiri: il satiro canuto, il barbuto, lo sbarbato, il nonnosileno, il piú selvatico di tutti nell’aspetto3. Questi del coro appartengono alla seconda specie. Quelli del Ciclope euripideo, alla terza: sono, a quanto dice Sileno (v. 30), satirelli di primo pelo. I nomi, infine, scritti vicino ai satirelli del nostro vaso, Eunicos, Evapan, Dorotheos, Callias, Filinos, Dion, Nikokles, non mi sembrerebbero i nomi dei satiri, bensí degli attori. E il fatto che il ceramografo li ha ricordati, conferma nell’idea che la rappresentazione a cui presero parte fosse eccezionale. Certo sembra però strano che abbia taciuto il nome per l’appunto dei personaggi principali.

Ed eccoci alle ultime tre persone. Un uomo, piccolo di

  1. Tzetze, Proleg, in Licofr., 254: τὴν δὲ τραγῳδίαν καὶ τοὺς σατύρους ἐπίσης μὲν ἔχειν χορευτὰς ια´.
  2. Neppure accenno alla noτa quistione circa le differenze fra satiri e sileni. Da tutti i monumenti ricaviamo con sicurezza che nei drammi satireschi questi compagni di Diòniso ebbero coda equina e si chiamarono satiri.
  3. 4. 142: Σατυρικὰ δὲ πρόσωπα Σάτυρος πολιός, Σάτυρος γενειῶν, Σατυρος ἀγένειος, Σιληνὸς πάππος. Τἄλλα ὁμοια πρόσωπα πλὴν ὅσοις ἐκ τῶν ὀνομάτων αἱ παραλλαγαὶ, ὥσπερ καὶ ὁ πάππος Σιληνὸς τὴν ἰδέαν ἐτί θηριοδέστερος.