Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/193

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pena 187


poiché al petto mio avete tolto la forza e via di spiriti, di sorte che non afronto piú ardua cosa, anzi rendo la voce per le vie e canali assutti, come un organo discordato overo impoverito di sua instrumenti! ochi miei non giá, ma veri inimici, perché sète cagion che ogni cosa abbia a stomaco, onde che, pria che da voi fosse si mal guidato, padiva persino il ferro, come fa il struzzo! ochi miei non giá, ma profondi pensieri, e in che voi sapete, e quanto e come mi disleguo, mi sfaccio ed ancora mi squagliarebbe volintieri, a guisa d’un ghiaccio, se voi, ochi miei, non foste cagion della mia lunga lunga via! ochi miei, che dovevate essermi lucerne, accioché io vedesse con quell’uomo che vi sta drento in me, perché io non son vero uomo senza esso, il quale comprendo, ma non veggio per cagion vostra! di voi, ochi miei, dirò omai gagliofi, rubaldi e scelerati a colui che vi porta, che vi conforta, che vi lava, che vi adorna, che vi passe dalla fanciulezza e giá persino alla etá virile, anzi alla omai inclinata vecchiezza, che ha di bisogno piú di riposso che di stenta! Pertanto scondetevi, se altro piacer non mi potete fare, acciò non siate piú cagion di altri miei affanni o altre pene; perché, se novo obietto per voi entra al mio core, di altrui no. Ma doleròmi di voi soli e dil vostro volgere, perché voi sète cagion che io abbia disiare l’ultima ora del mio fine, voi sète cagion di longi miei martiri, voi sète cagion di lunga mia fatica, voi sète cagion che, guardando la donna, me ricordi della mia pena acrescendo! Deh, ochi miei, miei occhi, quanti me fate vedere che la mia vita struggeno senza accostarvisi! ochi, deh, ochi, con quanti ve infrontate, che mirandovi si sforzano di affasinarvi! ma voi, miei ochi, non vedete quanti mali ochi vi occorreno, quanti ochi non so che sempre vi rubbano. Perciò, ochi miei, pregovi che, afrontandovi con ochi maligni, vi sformate di conoscere la loro disposizione dal moto, da le vene, da la figura, dal suo colore, da la sua prodezza e da le proprie sue operazioni; perché, se voi sarete soleciti di comprendere la natura di vari ochi, non vi lassarete ingannare dagli ochi umani. Pertanto, o maritati, ve aviso che abbiate essere pronti nel volgere de li vostri ochi a cerca a cerca; perché, essendo