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La civiltà e l'arte nelle necropoli del Lazio. 55

(ved. Atl. cit., tav. VII). Piacque al pensiero degli Italici primitivi di chiudere i resti del defunto dentro vasi simulanti la casa dei vivi. La prima di tali urne-capanne fu scoperta nel 1817; e parve per qualche tempo esemplare singolarissimo; ma per ulteriori scoperte altre parecchie ne vennero in luce. Si credettero pure un prodotto ed un costume tutto proprio del Lazio primitivo; ma nell’anno 1882 parecchie altre se ne furono scoperte nelle tombe di Corneto-Tarquinia.

Tali urne-capanne stanno deposte nella fossa dentro un vaso capace, ovvero rinchiuse dentro un piccolo recinto di lastre di sasso, ritte e coperte da un lastrone orizzontale, mentre il suolo è formato da ciottoli. Di tal forma, che ricorda i dolmen gallici, sono due tombe, scoperte presso Marino, in una delle quali era un esemplare assai bello di urna-capanna (ved. Atl. cit., tav. VIII, 1), nell’altro molti vasi fittili. Queste urne-capanne presentano senza dubbio l’aspetto della primitiva casa italica1; una capanna di forma rotonda, con tetto acuminato, con linee rilevate concorrenti nell’alto, che ricordano un’armatura di pali sostenenti la copertura di paglia e di canne; hanno una larga apertura per porta, con uscio e indicazioni di spranghe e di stipiti reggenti la porta; in quella, per ultimo ricordata, del dolmen di Marino apparirebbero in―

  1. Intorno alle urne-capanne ved. Aless. Visconti, Atti Accad. rom. d’Archeol., parte 2^; P. Nicard, Revue Archéologique, 1876, pag. 337; Lisch, Über die Hausurnen..., 1856; Ghirardini, Notizie degli Scavi,1881, 1882; R. Virchow, Über die Zeitbestimmung der italischen und deutschen Hausurnen, Berlino, 1883; A. Taramelli, I cinerarî antichissimi in forma di capanna scoperti nell’Europa (Rendic. della Accademia Lincei, V, vol. II, classe di scienze morali); O. Montelius, Zur ältesten Geschichte des Wohnhauses in Europa, speciell in Nordin (Arch. f. Anthrop., XXIII).