Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/314

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non senza haver scorso gran pericolo trà Monti, dove imboscati i Rustici lo insidiorono, e fino minacciorono apertamente.

[Sollevatione de’ Rustici nel Tirolo, e Trentino.] Si erano sù l’orme di quei di Germania sollevati i Villani nel distretto di Brescianone, al rumor de’ quali mossisi li Convicini de’ Monti, e Valli, ne stava di già in Armi un grosso numero: quando serpendo il fuoco vie più in lungo l’Adice, e nel Territorio Trentino, le cose hormai ardevano d’ogni banda. [Cause di tal sollevatione.] Le cause di ciò furono le medeme, che dissi d’Alemagna; cioè per deprimer i Vescovi, & la Nobiltà co’ l’introdur un Dominio Popolare. S’aggiunse nel Tirolo il disgusto per i Vini da condursi in fuori; e nel Trentino fè figura lo sdegno de’ Rustici contra non meno i Notari, e Causidici, de’ quali dolevasi fieramente.

[Capi di Guerra trattenuti dal Vescovo di Trento contro i Villani.] Il Vescovo Cardinal Clesio prevedendo, un tal male portarsi all’estremità, cercò provedervi con ogni maggior ordine di rimedio; & essendo all’hora capitati à Trento dalla Guerra di Pavia contro i Francesi alcuni Capitani Tedeschi, trà’ quali Giorgio di Frunsperg, fù questi trattenuto dal Clesio per difesa della Città in tali frangenti; come pure s’hebbe caro il Conte Lodovico di Lodron, & il Capitan Francesco Castell’alto, che ambi al Clesio si offerirono.

Trà tanto, fattisi chiamar’ i Capi di seditione, & questi comparsi, il Vescovo Cardinale in atto di riprenderli, gl’interpellò: Con che temerità habbiano preso l’Armi contro S. Vigilio, il qual se