Pagina:Trento sue vicinanze 1836.djvu/81

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Ravina, piccola terra, le cui colline producono vino eccellente, e di qui salendo presso il castello che dicono la Torre dell’Orco, gustato il piacere di avere considerato il bel piano che giace a mezzodì della città, e l’aspetto di questa, e delle orientali colline, giungesi sul pendío di un alto dirupato monte a notare in mezzo a bei colli circondati da frasconaje, e verso il monte da un foltissimo bosco, un palazzetto. Più sale e camere di questa solitaria abitazione sono dipinte a fresco. I soggetti rappresentano fatti della sacra Istoria, o avvenimenti dei tempi di Carlo V imperatore, che fu in questo paese, e di cui era forse favorito quegli che ordinò doversi le sue geste in questo luogo dipingere. Anche il meno intelligente ammira in queste pitture la freschezza de’ colori, che dopo tre secoli non soffrirono alterazione. Nella sala che diremo di Carlo V, arrestano l’osservatore, più degli altri soggetti, il Borbone ferito (forse da Benvenuto Cellini, che sembra vantarsene) sotto le mura di Roma, e Francesco re dei Francesi che comparisce innanzi a Carlo dopo la battaglia di Pavia: argomenti amendue, per chi ha cognizione della istoria, e sa pensare, fecondissimi di serie riflessioni. Chi vuole che Giulio Romano,