Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/487

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altra n’ha fatta a Marocco villa del Mestrino al cavalier Mozzenigo. A Piombino una a Messer Giorgio Cornaro, una alla Montagnama al magnifico Messer Francesco Pisani, et a Zigogiari in sul Padovano una al conte Adovardo da Tiene gentiluomo vicentino; in Udine del Friuli una al signor Floriano Antimini; alla Mota, castel pure del Friuli, una al magnifico Messer Marco Zeno, con bellissimo cortile e portici intorno intorno. Alla Fratta, castel del Polesine, una gran fabrica al signor Francesco Badoaro, con alcune logge bellissime e capricciose; similmente vicino ad Asolo, castello del Trevisano, ha condotto una molto comoda abitazione al reverendissimo signor Daniello Barbaro, eletto d’Aquileia, che ha scritto sopra Vitruvio, et al clarissimo Messer Marcantonio suo fratello, con tanto bell’ordine, che meglio e più non si può imaginare, e fra l’altre cose vi ha fatto una fontana molto simile a quella che fece fare papa Giulio in Roma alla sua vigna Giulia, con ornamenti per tutto di stucchi e pitture fatti da maestri eccellenti. In Genova ha fatto Messer Luca Giustiniano una fabrica con disegno del Palladio, che è tenuta bellissima, come sono anco tutte le sopra scritte, delle quali sarebbe stata lunghissima storia voler raccontare molti particolari di belle e strane invenzioni e capricci. E perché tosto verrà in luce un’opera del Palladio, dove saranno stampati due libri d’edifizii antichi et uno di quelli che ha fatto egli stesso edificare, non dirò altro di lui, perché questa basterà a farlo conoscere per quello eccellente architetto ch’egli è tenuto da chiunche vede l’opere sue bellissime, senzaché essendo anco giovane et attendendo continuamente agli studii dell’arte, si possono sperare ogni giorno di lui cose maggiori. Non tacerò che a tanta virtù ha congiunta una sì affabile e gentil natura, che lo rende appresso d’ognuno amabilissimo. Onde ha meritato d’essere stato accettato nel numero degl’Accademici del disegno fiorentini, insieme col Danese, Giuseppo Salviati, il Tintoretto e Batista Farinato da Verona, come si dirà in altro luogo, parlando di detti Accademici. Bonifazio pittore viniziano, del quale non ho prima avuto cognizione, è degno anch’esso di essere nel numero di tanti eccellenti artefici annoverato per essere molto pratico e valente coloritore. Costui oltre a molti quadri e ritratti, che sono per Vinezia, ha fatto nella chiesa de’ Servi della medesima città, all’altare delle reliquie, una tavola dove è un Cristo con gl’Apostoli intorno, e Filippo che par che dica: "Domine ostende nobis patrem"; la quale è condotta con molto bella e buona maniera. E nella chiesa delle monache dello Spirito Santo, all’altare della Madonna, ha fatto un’altra bellissima tavola con una infinità d’uomini, donne e putti d’ogni età, che adorano insieme con la Vergine un Dio Padre che è in aria con molti Angeli attorno. E anco pittore di assai buon nome in Vinezia Iacopo Fallaro, il quale ha nella chiesa degl’Ingesuati fatto ne’ portegli dell’organo il beato Giovanni Colombini che riceve in Concistoro l’abito del Papa con buon numero di cardinali. Un altro Iacopo, detto Pisbolica, in Santa Maria Maggiore di Vinezia ha fatto una tavola nella quale è Cristo in aria con molti Angeli, et a basso la Nostra Donna con gl’Apostoli; et un Fabrizio viniziano nella chiesa di Santa Maria Sebenico ha dipinto nella facciata d’una cappella una benedizione della fonte del battesimo, con molti ritratti di naturale fatti con bella grazia e buona maniera.

IL FINE DELLA VITA DI IACOPO SANSOVINO SCULTORE FIORENTINO