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DEGL’ACCADEMICI 883


acquistatoi: fra quali il primo, & il piu degno forse si scorgeva come molt’altri a cavallo il glorioso Signor Giovanni de’ Medici dal natural ritratto, padre degnissimo del gran Cosimo, che noi honoriamo per ottimo, & valorosissimo Duca: maestro singolare dell’italiana militar disciplina: & con lui Filippo Spano terror della turchesca barbarie: & M. Farinata degl’Uberti magnanimo conservatore della sua patria Fiorenza: Eravi ancora M. Buonaguisa della Presla; quegli, che capo della fortissima gioventù Fiorentina meritando a Damiata la prima, & gloriola Corona murale s’acquistò tanto nome: & l’Ammiraglio Federigo Folchi Cavalier di Rodi, che co duoi figliuoli, ed otto nipoti suoi fece contro a saracini tante prodeze. Eravi M. Nanni Strozi, M. Manno Donati, & Meo Altovin, & Bernardo Ubaldini detto della Carda padre di Federigo Duca d’Urbino Capitano eccellentissimo de' tempi nostri. Eravi ancora il gran Contestabile M. Niccola Acciaiuoli, quegli, che si puo dire che conservasse alla Regina Giovanna, & al Re Luigi suoi Signori il travagliato Regno di Napoli, & che ivi, & in Sicilia s’adoperò sempre con tanta fedeltà, & valore. Eravi un’altro Giovanni de’ Medici, & Giovanni Bisdomini illustri molto nelle guerre co Visconti; & lo sfortunato, ma valoroso Francesco Ferrucci: & de piu antichi v’era M. Forese Adimari, M. Corso Donati, M. Veri de’ Cerchi, M. Bindaccio da Ricasoli, & M. Luca da Panzano. Fra i Commessarij poi non meno pur da natural ritratti vi si scorgeva Gino Capponi, con Neri suo figliuolo, & con Piero suo pronepote; quegli che tanto animosamente stracciando gl’insolenti Capitoli di Carlo ottavo Re di Francia fece con suo immortale honore (come ben disse quell’arguto Poeta, nobilmente sentire, la voce d’un Cappon fra tanti Galli.

Eravi Bernardetto de Medici: Luca di Maso degl’Abizi, Tommaso di M. Guido detti oggi del Palagio; Piero Vettori nelle guerre con gl’Aragonesi notissìmo: & il tanto, & meritamente Celebrato Antonio Giacomimi, con M. Antonio Ridolfi, & co molt'altri di questo, & degl’altri ordini, che lungo sarebbe, & è quali tutti pareva, che lietissimi si mostrassero d’havere a tanta alteza la lor patria condotta; augurandole per la venuta della novella Signora accrescimento felicità, & grandezza: il che ottimamente dichiaravano i quattro versi, che nell’Architrave disopra si vedevano scritti.

Hanc pepercre suo Patriam, qui sanguine nobis
     Aspice magnanimos Heroas, nunc, & ovantes
     Et Leti incedant, fælicem terque quaterque
     Certatimque; vocent, tali sub Principe
FLORAM.


e _. Neminoreallegreza fi scorgeua nella statua bellissìima d’una delle noue Muse, chedirimpetto, & per coponiméto di quelladi Marte postaera: & né. minore nellefigure degl’huommi scientiati, chenella tela sotto i suoi piedi dipinta della medesima grandeza, & per componimento fimilmente dell’op postale de Martiali fi uedeua: p laquale si volse mostrare, che fi come gl’huo mini militari, cosi i letterati di cui ell’hebbelempre gran copia, & di non pù tominor grido(poi che per concelsione di ciascuno le lettere iui arifurgere incominciarono) erono da Fiorenza sotto la Musa lor guidatrice stati anco