Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/228

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nell’aria fece un Dio Padre, che circondato da molti putti, manda lo Spirito Santo. Questa opera, che è lavorata con disegno, grazia, vivezza e rilievo, è da gl’artefici intendenti tenuti la miglior opera che mai facesse costui. Nel Duomo della detta città fece pur a olio nel pergamo dell’organo sotto i portegli già dipinti da Pellegrino, una storia di S. Ermacora e Fortunato piena di leggiadria e disegno. Nella città medesima, per farsi amici i signori Tinghi, dipinse a fresco la facciata del palazzo loro. Nella quale opera, per farsi conoscere e mostrare quanto valesse nell’invenzioni d’architettura e nel lavorar a fresco, fece alcuni spartimenti et ordini di varii ornamenti pieni di figure in nicchie; et in tre vani grandi, posti in mezzo di quello, fece storie di figure colorite, cioè due stretti et alti dalle bande, et uno di forma quadra nel mezzo. Et in questo fece una colonna corinta, posata col suo basamento in mare, alla destra della quale è una sirena, che tiene in piedi ritta la colonna, et alla sinistra Nettuno ignudo, che la regge dall’altra parte. E sopra il capitello di detta colonna è un capello da cardinali, impresa, per quanto si dice, di Pompeo Colonna, che era amicissimo dei signori di quel palazzo. Negl’altri due quadri sono i giganti fulminati da Giove, con alcuni corpi morti in terra molto ben fatti et in iscorti bellissimi. Dall’altra parte è un cielo pieno di dèi, et in terra due giganti che con bastoni in mano stanno in atto di ferir Diana; la quale, con atto vivace e fiero difendendosi, con una face accesa mostra di voler accender le braccia a un di loro. In Spelimbergo, castel grosso sopra Udine quindici miglia, è dipinto nella chiesa grande di mano del medesimo il pulpito dell’organo et i portigli, cioè nella facciata dinanzi in uno l’assunta di Nostra Donna, e nel didentro San Piero e San Paulo innanzi a Nerone guardanti Simon Mago in aria. Nell’altro è la conversione di S. Paulo, e nel pulpito la natività di Cristo. Per questa opera, che è bellissima, e molte altre, venuto il Pordenone in credito e fama, fu condotto a Piacenza, donde, poi che vi ebbe lavorate alcune cose, se n’andò a Mantoa, dove a Messer Paris gentiluomo di quella città colorì a fresco una facciata di muro con grazia maravigliosa. E fra l’altre belle invenzioni che sono in questa opera è molto lodevole, a sommo sotto la cornice, un fregio di lettere antiche alte un braccio e mezzo, fra le quali è un numero di fanciulli che passano fra esse in varie attitudini, e tutti bellissimi. Finita quest’opera con suo molto onore ritornò a Piacenza, e quivi, oltre molti altri lavori, dipinse in S. Maria di Campagna tutta la tribuna, se bene una parte ne rimase imperfetta per la sua partita; che fu poi con diligenza finita da maestro Bernardo da Vercelli. Fece in detta chiesa due capelle a fresco: in una storie di S. Caterina, e nell’altra la natività di Cristo et adorazione de’ Magi, ambedue lodatissime. Dipinse poi nel bellissimo giardino di Messer Bernaba dal Pozzo dottore alcuni quadri di poesia, e nella detta chiesa di Campagna la tavola di Sant’Agostino, entrando in chiesa, a man sinistra. Le quali tutte bellissime opere furono cagione che i gentiluomini di quella città gli facessero in essa pigliar donna e l’avessero sempre in somma venerazione. Andando poi a Vinezia, dove aveva prima fatto alcun’opere, fece in San Geremia sul canal grande una facciata; nella Madonna dell’Orto una tavola a olio con molte figure. Ma particularmente in S. Giovanni Battista si