Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/356

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egli il signor Pier Luigi e ’l signor Ranuccio suoi figliuoli, i quali pensò dovergli lasciare di tal fabbrica accomodati. E dato a tale opera principio, ordinatamente ogni anno si fabbricava un tanto. In questo tempo al macello de’ Corbi a Roma, vicino alla colonna Traiana, fabbricandosi una chiesa col titolo di Santa Maria da Loreto, ella da Antonio fu ridotta a perfezzione con ornamento bellissimo. Dopo questo, Messer Marchionne Baldassini, vicino a Santo Agostino, fece condurre col modello e reggimento di Antonio un palazzo, il quale è in tal modo ordinato, che per piccolo che egli sia, è tenuto per quello ch’egli è il più comodo et il primo allogiamento di Roma, nel quale le scale, il cortile, le logge, le porte et i camini con somma grazia sono lavorati. Di che rimanendo Messer Marchionne sodisfattissimo, deliberò che Perino del Vaga pittor fiorentino vi facesse una sala di colorito e storie et altre figure, come si dirà nella vita sua, quali ornamenti gli hanno recato grazia e bellezza infinita. Accanto a torre di Nona ordinò e finì la casa de’ Centelli, la quale è piccola, ma molto comoda. E non passò molto tempo che andò a Gradoli, luogo su lo stato del reverendissimo cardinale Farnese, dove fece fabbricare per quello un bellissimo et utile palazzo. Nella quale andata fece grandissima utilità nel restaurare la rocca di Capo del Monte, con ricinto di mura basse e ben foggiate; e fece allora il disegno della fortezza di Capraruola. Trovandosi monsignor reverendissimo Farnese con tanta sodisfazione servito in tante opere da Antonio, fu costretto a volergli bene, e di continuo gli accrebbe amore, e sempre che poté farlo, gli fece favore in ogni sua impresa. Appresso, volendo il cardinale Alborense lasciar memoria di sé nella chiesa della sua nazione, fece fabbricare da Antonio, e condurre a fine, in San Iacopo degli Spagnuoli una cappella di marmi et una sepoltura per esso; la quale cappella fra vani di pilastri fu da Pellegrino da Modana, come si è detto, tutta dipinta; e su lo altare, da Iacopo del Sansovino fatto un San Iacopo di marmo bellissimo: la quale opera di architettura è certamente tenuta lodatissima, per esservi la volta di marmo con uno spartimento di ottangoli bellissimo. Né passò molto che Messer Bartolomeo Ferratino, per comodità di sé e beneficio degli amici, et ancora per lasciare memoria onorata e perpetua, fece fabbricare da Antonio su la piazza d’Amelia un palazzo, il quale è cosa onoratissima e bella, dove Antonio acquistò fama et utile non mediocre. Essendo in questo tempo in Roma Antonio di Monte cardinale di Santa Prassedia, volle che il medesimo gli facesse il palazzo, dove poi abitò, che risponde in Agone, dove è la statua di maestro Pasquino; nel mezzo risponde nella piazza, dove fabbricò una torre: la quale, con bellissimo componimento di pilastri e finestre dal primo ordine fino al terzo, con grazia e con disegno gli fu da Antonio ordinata e finita, e per Francesco dell’Indaco lavorata di terretta a figure, e storie da la banda di dentro e di fuora. Intanto avendo fatta Antonio stretta servitù col cardinal d’Arimini, gli fece fare quel signore in Tolentino della Marca un palazzo; oltra lo esser Antonio stato premiato, gli ebbe il cardinale di continuo obligazione. Mentre che queste cose giravano e la fama d’Antonio crescendo si spargeva, avvenne che la vecchiezza di Bramante, et alcuni suoi impedimenti, lo fecero cittadino dell’altro mondo; per che da papa Leone subito furono constituiti