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suggerito del gran Newton per riordinare la sconvolta monetazione dell’Inghilterra. Malgrado la opinion comune a favor dell’argento io non tralascerò di avventurare qui le mie conghietture a favore del rame, le quali potrebbero forse in mani d’un uomo più istruito di me, divenire dimostrazioni.

L’insaziabile cupidigia degli uomini rivolgesi assai più alle miniere d’oro e d’argento, che a quelle di rame. Non si sarebbe sparso tanto sangue in America sicuramente per esportarne del rame. I grossi ammassi di denaro non si fanno in monete erose, ma in monete nobili; e per conseguenza non ritornano mai in circolazione dopo esserne state lungo tempo sottratte, se non le monete d’oro e d’argento: le mode, le manifatture, le leggi non riguardano mai artefatti di rame, ma d’oro o d’argento. Dunque è assai verisimile che il valore dell’oro e dell’argento sia più soggetto a variazioni che il valore del rame. Dunque assumendo per campione della moneta il rame, vi è maggiore probabilità d’avere scelto il metallo più opportuno, cioè quello il cui valore è meno variabile. Di più, se si voglia assumere per campione l’argento, talchè per esempio lo scudo vaglia perpetuamente sei lire, ogni volta che mutisi con-


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