Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/170

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a 21. , quindi con una regola di proporzione dal prezzo di lire 24 assegnato all’oro di caratti 21. ricava il prezzo che corrisponderebbe all’oro di 24 caratti. Facendo la stessa operazione sulla moneta d’argento, e trovato il prezzo dell’argento fino, dal confronto di questi due prezzi deduce la proporzione, per esempio, di uno a quindici. Resta ancora più spedita l’operazione paragonando i valori d’un marco d’oro, e d’un marco d’argento. Un marco è composto di otto oncie, ed è invalso in tutte quasi le zecche di usare questa misura per determinare sia il peso di ciascuna moneta, sia il valore dei metalli. Così quando si è ordinato in Francia la fabbricazione dei luigi nel 1726, si è prescritto che ne fosse il titolo di 22 caratti, e il numero (che nel linguaggio dell’arte dicesi il taglio) di 30 per marco, con che restava determinato il peso di ciascuno. Gli esecutori di questa fabbricazione o fossero impresarj, o fossero stipendiati dal Principe, erano obbligati da tempo antico a dar le monete al titolo e peso prescritto dalla legge. Ma la difficoltà somma d’indovinare a tanta precisione il titolo dell’oro nel preparare la pasta pelle monete, e la difficoltà parimenti di non