Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/38

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e gli stipendj. Fingiamo ora, che con una nuova tariffa venga accresciuto, o diminuito il valore numerario d’alcuna moneta relativamente alle altre, e vediamo quale profitto caverà l’Erario in questa seconda supposizione. Non vedo cosa possa altro sperare il Principe, che di accrescere la quantità delle monete nel suo Erario, o quando vengano pagati i tributi con quelle specie di monete, il cui valore numerario sarà stato scemato nella nuova tariffa, ovvero prevalendosi per pagare gli stipendj di quella specie di moneta, il cui numerario sarà stato dalla nuova tariffa innalzato. Ma facil cosa è prevedere, che tutti pagheranno i tributi con quella moneta, che avrà acquistato un numerario maggiore, e giammai con quella cui è stato diminuito: onde resteranno necessariamente deluse le speranze d’impinguare con un tal mezzo l’Erario.

Passiamo ora ad una terza supposizione, cioè che il Principe con nuova tariffa diminuisca in giusta proporzione il valore numerario di tutte le monete. Essendo i tributi e gli stipendj fissati in numerario si vede chiaramente, che la quantità vera de’ tributi e degli stipendj crescerà per quest’operazione, senza che cresca la quantità delle spese. Sia la somma de’ tributi 110. millioni di lire, quella dei salarj 55. millioni, ed altrettanti quella delle


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