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all’altro de’ servitori e de’ suoi ministri. Le prime azioni, quando entrò in Stato, furono restringere in piú stretti termini e ridurre sotto leggi piú severe li ebrei, che in Mantoa sono in gran copia e ricchi ed in tempo del duca Vicenzo godevano ogni libertá. Levò anco diversi appalti e simili invenzioni di vessare la povertá, fatte da uomini, i quali, pagando un prezio limitato alla Camera, caricavano eccessivamente quella mercanzia, la quale soli restavano a poter vendere, ed ora si vende liberamente da ogni uno a beneficio commune. Pare però che nel generale i sudditi rimanessero piú sodisfatti del governo del duca Vicenzo, se bene alcuna delle sue azioni meritava piú tosto riprensione e ridondava in danno dei sudditi medesimi. E vien creduto che questo sia causato, in alcuni, perché ricevevano beneficio dalli disordini di esso e con le sue profuse spese si sostentavano; in altri poi, perché col corso del tempo si erano assuefatti ad amare e ad aver cari i difetti medesimi del suo prencipe; ed in molti ancora, perché la natura libera, affabile e piacevole del passato duca era piú conforme e piú accommodata alli naturali costumi di quei popoli, di quello che pare che sia la grave e riservata maniera che tiene il duca presente.

L’infante Margherita, moglie del signor duca e figliuola del duca di Savoia e d’una sorella del re cattolico, è di mediocre bellezza; ma riesce però molto graziosa, osserva gravitá e decoro grande. Il signor duca l’ama e la stima: non le dá però parte nel governo, non intervenendo ne’ Consegli di Stato, ma nelli soli di giustizia ed anco di grazie, e lei se ne duole assai, dicendo che la suocera vi interveniva sempre. Ma il duca stima che siano piú tosto da moderare che da fomentare li suoi pensieri, forsi perché vede l’essempio della sorella, maritata nel prencipe di Modena, che ha preso dominio sopra il marito e vuole essercitare superioritá.

Delli figliuoli non dirò cosa alcuna, essendo il prencipe Lodovico d’etá d’un anno e la principessa Maria ne ha poco piú di due. Alli quali furono dal signor duca Vicenzo fatti imponere li nomi predetti, che sono quelli con li quali si chiamano il re e la regina di Francia; e dicono che lo facesse per dechiarare