Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/125

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de 200 per confalone; si che in tutto questa gioventú non vien ad esser piú da circa 3000 in 3200. Dal che si pò far iudizio la cita de Firenze non poter ora far quello numero de omeni da fatti che la solea, imo assolutamente ora non vi è el numero de anime che solea esser; perché la cita de Firenze solea far da anime 120.000, ed ora non fa 80.000, sendo per questi do estati mancati da peste da 40.000 in 50.000 anime. Oltraché nel contado ne mancano altre 100.000 anime in suso. E questa è la potissima causa che ora tutti li lavori sono cresciuti de precio, perché non se attrovano salvo pochi opifici, e quelli eliam si fanno pagar molto piú del solito. Molte possession sono eiiam questo anno ite inculte, mancando li cultori da la peste e per la grande carestia, perché il frumento ha valso fino uno ducato el ster fiorentino, che vien ad esser a rason de ducati 24 e mezo il ster venezian ; la biada de’ cavalli è arrivata a ducati 9 el ster venezian ; il vino, oglio ed il resto tutto piú caro, molto piú che qui. Tamen (grande umanitá de quella cita!) in tanta carestia non è mai sta’ scaziato povero, anzi tutti nutriti, che vi sono concorsi in grandissima quantitá. Ultra il sussidio publico, feceno etiam provision che li benefici ecclesiastici pagasseno una certa porzion per li poveri, come disponeno li canoni sacri che una parte de le intrate si convertano in uso de’ poveri; item che, nelle vacanzie de benefici, tutte le spoglie de’ ditti benefici ecclesiastici si devolvano alti poveri ; e a tale essecuzion hanno deputati quattro suoi citadini. La inclinazion e dependenzia di questa eccelsa republica dalli potentati cristiani la considero in tre qualitade : una verso li potentati convicini, la seconda verso li confederati, la terza verso quelli che non sono confederati, anzi piú presto inimici. Parlando de li convicini, dico, stando il comune proverbio, che con niuno de’ soi convicini la eccelsa republica fiorentina è in amor vero, eccetto forsi con uno piccolo potentato, che è il signor di Piumbino, el quale è alli servizi de quella citá con cavalli leggeri 100. Ha per moglie una Soderina ; ma di questo signor non è da tener molto conto: pò aver de intrada da 18 fin 20.000 ducati. Con lo resto de’ convicini dissimulano.