Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/99

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Fiorenza, non avendo altri nemici che noi in Italia, veniriano senza dubbio contra le Signorie Vostre e con le genti sopra il nostro Stato ; e la confederazione ed unione, che hanno avuto le Signorie Vostre con Fiorenza, è stata causa d’intertenerli. E ringrazio il signor Dio che io, ancorché sia debile instrumento, nondimeno sia sta’ causa e mediatore di tal unione, onde s’ hanno evitato tanti danni pericoli e mali. E di questo che io, persona bassa, qui sum vermis et non homo , sia sta’ causa di tanto bene, non dé’ alcuno prender admirazione, perché le republiche se possono comparar ad un giardino over orto, nel quale il patron di esso cerca di arievare ed avere molti fruttari per utile e commodo suo. Del 1 i quali fruttari alcuni sono piantati in luochi aprici e, si per li raggi del sole come per la cura li pone il patrone, sono proceri, grandi ed alti e mandano li rami e fronde alte nell’aere; e di questi alcuni fanno buoni frutti, alcuni mediocri ed alcuni sono sterili e non ne fanno. Sono altri fruttari piantati in luochi opaci e delli quali il patrone non ha cura alcuna; ma di essi si trova qualche uno che, ancorché ’l resti umile, basso e depresso, tamen per qualche occulta virtú della natura produce buoni e suavi frutti con beneficio, utile e satisfazione del patrone. Cosí nelle republiche li gubernatori di esse cercano di nutrire e d’avere molti cittadini per conseguir dal servizio loro bene ed utile e commodo frutto. Di quelli, molti per benigna stella, overo po/ius per occulto a noi voler de Dio, sono nati con buona fortuna e dalla republica essaltati, blanditi ed onorati, di modo che estendono li rami e le fronde alte nell’aere; e di questi, se bene ve ne sono de utili, ve ne sono anco de sterili e poco atti a commodare e beneficiar la republica. Altri poi sono nati con piú dura fortuna, non adiuvati né dalli raggi del sole né d’altre benigne stelle, essendo cosí il volere del signor Dio per qualche causa a noi incognita, i quali non sono né onorati né essaltati dalla sua republica, ma restano umili, abietti e bassi: nondimeno se ritrova in quelli qualche uno che, per virtú del signor Dio a noi parimente occulta, produce frutti ottimi e fanno opere egrege e salutifere alla republica. Ed a questo si può applicare quei versi del poeta Dante, che dice: