Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/116

Da Wikisource.

Si ritrova ancora molti suoi domestici e antichi servitori, i quali con grandi offizi e benefici ecclesiastici non manca’ di ri- conoscerli, secondo il merito loro. I sudditi universalmente restano soddisfatissimi nel governo di questo prencipe, poiché ha ordinato per tutto il suo Stato che ad ognuno si facci presta e buona giustizia, che si man- tenghi abbondanzia in ogni parte, e finalmente ha fatto molti grossi imprestidi alle communitá, arti e terre del suo dominio, con incredibile sua lode e contentezza de’ popoli. S’affatica questo prencipe di mantenersi in grazia di Sua Bea- titudine, tuttoché abbi ricevuto da lei qualche disgusto, perché, per instanza che facesse, non puoté ottener proroga di certo tempo, nel qual potesse deliberar se doveva continuar persona di chiesa o rinonciar il cappello. Il che li fu tanto piú mo- lesto, quanto che sapeva egli esser stato potissima causa del suo pontificato: perché, seguita la morte di Gregorio decimoterzo, e scrivendo l’ambasciator di Spagna a Sua Maestá cattolica che nel conclave la somma del negozio non si doveva fidare nel Cardinal de’ Medici, ordinò il re che con Sua Signoria illustris- sima non si trattasse cosa alcuna, defferendo il tutto ai cardi- nali Dezza e Como; della quale risoluzione se ne dolse tal- mente Sua Altezza e le parve di ricever tal affronto, che, en- trato nel conclave e accordatosi con Este, fecero subito riuscir il presente pontefice, contro il desiderio e aspettazion de’ spa- gnoli. Cerca nientedimeno, com’ho detto, dissimulando ogni cattivo incontro, di tenerlo gratificato, si per rispetto ile’ spa- gnoli, da’ quali si vede poco amato, come per la pretension che tiene Sua Beatitudine sopra il Borgo San Sepolcro. Per questo non lascia adietro cosa che non sia di sua sodisfazione, avendo piú volte onoratamente presentato il Cardinal Montalto e conferito nella sua persona diversi offici di molta rendita: e finalmente col mezo suo si sono concluse le nozze tra suo ni- pote, il signor Verginio Orsino, e la nezza di Sua Santitá, tanto da lei desiderate quanto odiate da Spagna e Savoia, per la union che vedevan contrarsi tra questi due preneipi; e però non han lasciato ogni sorte di cattivo uffizio per sturbarle.