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teneva in testa. Luciano, sempre più imbarazzato, se lo cavò nuovamente:
— Però.... se non foste comoda, vossignoria....
Essa si era messa a sedere alla scrivania; ne prese un registro, e stette aspettando, colla penna in aria, ma senza guardare in viso Luciano. Lisa si morse le labbra, e andò a guardar di fuori, accigliata.
— Questo è lo zolfo spedito alla stazione.... Non serve, per ora.... Paghe della settimana.... Ecco!
Luciano posò lo scartafaccio sulla sponda della tavola, e fece rispettosamente un passo indietro.
— Cos’hanno laggiù? — disse Nina seccamente, accennando col capo alla finestra verso il cortile. — Non si fa nulla con quel chiasso.
Luciano corse subito a sgridare e minacciare: